tag:blogger.com,1999:blog-68302800333373767762024-03-13T10:14:08.566-07:00(a)socialiAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/04429013111806751376noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-6830280033337376776.post-67738566350898421162013-11-09T04:52:00.004-08:002013-11-09T04:55:57.430-08:00Iperealismo spaziale<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAyoY59hffGV77j2SwbgnNDp2M2rsBwlR9p03z6pB4jvZJPYiCQDNbxSisnlaZu85lpN7eXgIW5wrnZuJOE-ATzzLR5n7ZZ7xpND9Jflr_qEHmOBMMieGK8bbjJB77spMJzHABV5JTli0d/s1600/gravity-poster-italia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAyoY59hffGV77j2SwbgnNDp2M2rsBwlR9p03z6pB4jvZJPYiCQDNbxSisnlaZu85lpN7eXgIW5wrnZuJOE-ATzzLR5n7ZZ7xpND9Jflr_qEHmOBMMieGK8bbjJB77spMJzHABV5JTli0d/s640/gravity-poster-italia.jpg" width="448" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">"È in noi che i paesaggi hanno paesaggio. Perciò se li immagino li creo; se li creo esistono; se esistono li vedo. <span style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">[...]</span> La vita è ciò che facciamo di essa. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo."</span></div>
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
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<a name='more'></a><br />
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Questa riflessione del poeta portoghese Fernando Pessoa mi ha fatto pensare subito al vero significato di "Gravity", film d'apertura all'ultima Mostra del Cinema di Venezia: il viaggio, inteso come metafora di vita, altro non è che una soggettiva del viaggiatore. Non esiste viaggio, interiore e non, senza un attento viandante. E colui che erra, in se stesso, negli altri, sulla terra o nello spazio, è soggetto a metamorfosi. Parliamo di catarsi e successivamente di rinascita. "Gravity" riesce benissimo a parlare di questo in due ore serratissime di puro cinema.</span></div>
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il 3D funziona e catapulta lo spettatore, il quale è viaggiatore anch'esso insieme alla protagonista, la dottoressa Riley, in un'unica, grande, infinita scenografia. Lo spazio buio, nero, freddo, infinito e solitario. Il film si apre con un piano sequenza di mezz'ora (se non è maestria questa!). Niente musica, niente effetti sonori. E' come vivere il momento prima della discesa sulle montagne russe, è sentire il vento fra i capelli prima di buttarsi da una scogliera alta venti metri, è l'attimo prima del sesso. E lo spettatore improvvisamente viene rapito, non è più su quelle poltroncine del cinema: fluttua nello spazio, ha paura, è ansioso, è compagno di sventure della protagonista. </span></div>
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La musica ritorna solo quando Riley si trova dentro la navicella spaziale. Si denuda della tuta spaziale e galleggia quasi fosse in un ventre materno, le luci dell'esterno vanno e vengono ad accarezzarle la nuca. In questo momento avviene la rinascita. L'uomo rinasce guardando il mondo dall'alto. Riley è umana ma esterna al mondo. E' insignificante rispetto all'universo e perfettamente conscia di esserlo.</span></div>
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il bello del film di Cuaròn è proprio questo: noi vediamo la terra ma non ci viene mai detto cosa sta succedendo su di essa; e quando Riley si salva finalmente può stare in piedi, con fatica ma con orgoglio, come un nuovo essere umano. E anche noi usciamo dal cinema come creature nuove, con gli occhi rifatti. Grazie a Cuaròn.</span></div>
<div style="border: 0px; line-height: 28px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: right;">
<span style="color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">[<i><u>Khaleesi</u></i>]</span></div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04429013111806751376noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6830280033337376776.post-21746530540215045952013-11-04T12:07:00.001-08:002013-11-09T04:56:50.553-08:00Il blu è un colore caldo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUdykhOrnhaHU9SVPzBdVm2bthXSTjTBFhDCyQRDtPcNUY7nVeC13bwcnZMAiWh3yBc0DV4PyR6y27Kcc5-SnHEc6_gDagjXhSLzNLGYJ9HapHpwglNZJi5eUJJIV5xzadjwo3IvSrvHrI/s1600/28653.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUdykhOrnhaHU9SVPzBdVm2bthXSTjTBFhDCyQRDtPcNUY7nVeC13bwcnZMAiWh3yBc0DV4PyR6y27Kcc5-SnHEc6_gDagjXhSLzNLGYJ9HapHpwglNZJi5eUJJIV5xzadjwo3IvSrvHrI/s640/28653.jpg" width="448" /></a></div>
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<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Pasolini scriveva che "Il naturale è sempre senza errore". Affermazione condivisibile o meno, la quale però si adatta al film scandalo "La vita di Adèle", uscito in Italia il 24 Ottobre e tratto da una graphic novel francese scritta e disegnata da Julie Maroh ("Le bleu est une couleur chaude"). Uscito in Francia in due parti (unite poi in un unico film da più di tre ore), "La vita di Adèle" racconta l'iniziazione sentimentale e sessuale di una quindicenne, la Adèle del titolo. Un po' un Giovane Holden femminile, omosessuale (o bisessuale, come si intuisce alla fine del film) e molto spinto.</span></div>
<a name='more'></a><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Difatti potremmo dire che "La vita di Adèle" non si concentra sulla relatività o sull'esistenzialismo umano, ma piuttosto è un lungo film sulla fisica umana. Come i telescopi studiano i confini dell'universo, il film di Kechiche (Couscous, Venere Nera) indaga i misteri del corpo umano. Ma la Palma d'Oro al Festival Internazionale del Cinema di Cannes non può esentare dalle critiche nemmeno un film in stato di grazia come questo. La pellicola segue spasmodicamente la vita e le vicende sentimentali della protagonista, accompagnandola in una formazione sentimentale, che può essere messa a paragone con il libro, letto da Adèle, "La vie de Marianne". </span></div>
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<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Più di ogni altra cosa il film racconta gli stati d'animo di un'adolescente: vediamo Adèle innamorata, felice, euforica, imbronciata, arrabbiata, disperata. La morale della sua storia d'amore omosessuale con Emma, studente di Belle Arti dalla capigliatura bluastra, è che la vita non è un bel romanzo. Si cresce. Si soffre. Tutto può finir male. Che sono preferibili le lacrime e il naturale languore di un amore interrotto che la totale rimozione di esso. La seconda parte, proprio per questo, è senz'altro più riuscita della prima, la quale è ricca di ossimori: un amore puro e impuro allo stesso tempo, pudico e impudico, nascosto ma svelato, represso ma vissuto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Le pecche che si scorgono non sono di carattere metaforico, strutturale o attoriale (le due protagoniste sono davvero bravissime) quanto registiche: "La vita di Adèle" è un film fatto per lo più di primi piani. Ma i primi piani devono essere belli, armoniosi, poetici quindi perché indugiare su chi mangia a bocca aperta o sul moccio che cola dal naso? O ancora la scena di sesso di quasi quindici minuti non ha niente di elegante nelle inquadrature. E' vecchia nella messa in scena. Non si può essere brutali con una ragazzina di quindici anni. La brutalità in queste cose è meglio lasciarla a Bertolucci o a Leone. Il sesso, in questo caso, più che rappresentazione del reale sembra voler condurci dentro il flusso di coscienza condiviso al momento dalle due. E mentre la telecamera indugia e volteggia sui corpi, il film sembra parlarci molto più dei desideri nascosti del regista che di altro. Ergo tutta la scena risulta scialba. Riagganciandomi all'inizio, alla frase di Pasolini, se ciò che è naturale è senza errore ciò che viene spacciato volgarmente per naturale risulta un errore madornale. Tutto questo però non incide poi molto sul risultato finale. Delicato e appassionante. Tre ore che volan</span>o.<br />
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<span style="background-color: black; color: #c9c9c9; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 18px; text-align: right;"> [</span><i style="background-color: black; color: #c9c9c9; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 18px; text-align: right;"><u>Khaleesi</u></i><span style="background-color: black; color: #c9c9c9; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 18px; text-align: right;">]</span></div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04429013111806751376noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6830280033337376776.post-44643754099033948302013-09-23T02:38:00.001-07:002013-09-23T02:42:00.280-07:00Un film per ragazzini e Regazzoni...<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Questa è una storia, una storia con una morale alla fine: non rompere le palle a Thor, altrimenti finirai molto male.</span></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJqK_NPGkWiujDlv9bGZaX8P2d07DqoVNj83HrVMVC_bSSwIEihqj3tviEBgZMjrEiZl18YLKcy3ukbvZE_c33E5lK2jU0EVmvasRqrnorFJE_rYhrNhWE8o_tYCNG6S212BkMCT6s7G4C/s1600/Locandina-Film-Rush-Italia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJqK_NPGkWiujDlv9bGZaX8P2d07DqoVNj83HrVMVC_bSSwIEihqj3tviEBgZMjrEiZl18YLKcy3ukbvZE_c33E5lK2jU0EVmvasRqrnorFJE_rYhrNhWE8o_tYCNG6S212BkMCT6s7G4C/s640/Locandina-Film-Rush-Italia.jpg" width="448" /></a></div>
<a name='more'></a><br />
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<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Premetto che non sono una fan della Formula 1. Anzi, lo trovo lo sport più soporifero del mondo (dopo il Baseball, ovviamente). Quella specie di ronzio che si sente ogni volta che le macchine passano vicino alla telecamera a tutta velocità credo sia la giusta ninna nanna per la siesta pomeridiana della domenica. E siccome non sono una fan dello sport in questione, tre fattori mi hanno spinto a spendere i soldi del biglietto per vedere questo "Rush" (che non parla di una malattia cutanea curabile solo da Gregory House... O almeno non ne parla per buona parte del film): </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">1) Io volevo vedere "Mood Indigo" di Michael Gondry ma abbiamo perso (io e il mio coinquilino) lo spettacolo delle 20.</span></div>
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<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">2) <strike>Il culo</strike> La bellezza di Chris Hemsworth e la curiosità di vedere se sapesse recitare anche senza un martello in mano.</span></div>
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<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">3) Suvvia, è un film di Ron Howard!</span></div>
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<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Detto ciò posso dire di essere stata piacevolmente sorpresa perché, da non fan della Formula 1, sono rimasta per tutto il tempo "attaccata alla poltrona", tanta la voglia e il coinvolgimento nel voler vedere la risoluzione dell'epica battaglia tra Hunt e Lauda. E metto in conto anche il fatto che sono ignorante in materia. Cioè, io non sapevo 'na ceppa di questi due, proprio come Jon Snow.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il film parte subito in quarta (battuta involontaria) mostrandoci la parte migliore di Thor, impegnato nel sedurre <strike>Anna Bolena</strike> <strike>Margaery Tyrell</strike> Natalie Dormer.</span></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1gYhTeDyR4oPsfXIQ55YTn1FKOG9pytaw4Vb0nfA8f69eG72R9LwGuv1nthLGpY_l21Gulo_1Go9k_TpNDyBuWq2W-g0HvsSyk6Zs-Wgpbo5dfA71-8GcBYiLlvlfCCPcdROZcQUqzdEc/s1600/914213-chris-hemsworth-rush.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1gYhTeDyR4oPsfXIQ55YTn1FKOG9pytaw4Vb0nfA8f69eG72R9LwGuv1nthLGpY_l21Gulo_1Go9k_TpNDyBuWq2W-g0HvsSyk6Zs-Wgpbo5dfA71-8GcBYiLlvlfCCPcdROZcQUqzdEc/s400/914213-chris-hemsworth-rush.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;"><b>Quando dico "parte migliore" mi riferisco alle sue doti recitative, naturalmente!</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Thor, soprannominato in pista "lo Schianto" (e secondo me non tanto per il modo di guidare) si incontra e si scontra (alla "Kiss me Licia") con Niki Lauda. Ora, Lauda è antipatico, brutto e austriaco. Inoltre rompe pesantemente le palle a Thor. Lauda firma un contratto con la Ferrari, grazie anche al suo "amico" baffuto <strike>Super Mario</strike> Clay Regazzoni, interpretato dall'attore italiano che sta più simpatico a Ron Howard, ovvero Pierfrancesco Favino.</span></div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGokmvMHZkbu4TlSyzKMa0_Hys7U50UJGU6Z1IrXZdvDDCSqyBTTyrrnB-8ius8_31KcYxPD-ebWPFOHzTLUCgm6-Kc0X3tjQ9SeizTzKOfYswuRwKu380YNcsjFWB1CW5M0N2fInlYdqO/s1600/Pierfrancesco-Favino-news.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="276" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGokmvMHZkbu4TlSyzKMa0_Hys7U50UJGU6Z1IrXZdvDDCSqyBTTyrrnB-8ius8_31KcYxPD-ebWPFOHzTLUCgm6-Kc0X3tjQ9SeizTzKOfYswuRwKu380YNcsjFWB1CW5M0N2fInlYdqO/s400/Pierfrancesco-Favino-news.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;"><b>"Anche a me sta antipatico Niki Lauda!"</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Una volta che Lauda è alla Ferrari, Thor passa alla McLaren. Thor si sposa con Olivia Wilde, Lauda si sposa con una tizia di nome Marlene. Lauda però continua a rompere le palle a Thor, il quale vuole vincere a tutti i costi il campionato mondiale. Lauda fa anche la spia e fa squalificare Thor perché la sua macchina era più larga di un centimetro e mezzo. Bastardaggine pura.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Estate del '76. Pista pericolosissima di Nurburgring, Germania. Condizioni meteo sfavorevoli. I piloti si riuniscono per decidere se correre o meno. E' un momento importante: Lauda è in testa alla classifica e propone di annullare la gara. Purtroppo è antipatico, brutto e austriaco. Insomma, non ha molti amici tra i piloti; a differenza di Thor: lui fa parte degli Avengers! </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">I piloti votano per correre lo stesso, concordi con Hunt. A questo punto il karma fa il suo corso e Lauda ha un bruttissimo incidente con la macchina e resta intrappolato tra i rottami in fiamme per un minuto. A parte gli scherzi, fu un bruttissimo incidente e Lauda restò sfigurato. Ma ciò servì per mettere in evidenza la pericolosità di questo sport in cui almeno due piloti l'anno ci rimettevano le penne.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/kHCSmlhQVu4?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Con l'incidente di Lauda anche io, ovvero lo spettatore medio del film di Ron Howard, capisco che l'austriaco brutto e antipatico, il computer della Formula 1, anche lui in fondo ha un cuore. Ma Niki non lascia il campionato: guarisce quanto basta per ritornare in pista e sconfiggere Thor, o almeno per provarci. E il resto è storia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Parlando in modo spicciolo ho imparato che:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">1) Ron Howard è un gran regista (ma già lo sapevo, era solo per ribadire il concetto).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">2) Chris Hemsworth <strike>è porco</strike> sa recitare bene anche senza martello.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">3) La Formula 1 sotto, sotto non è così noiosa. </span><br />
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">[<i><u>Khaleesi</u></i>]</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; text-align: right;"><br /></span></div>
</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
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<br /></div>
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<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04429013111806751376noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6830280033337376776.post-12771853024384777582013-09-11T04:16:00.000-07:002013-09-23T02:38:49.986-07:00Il gusto delle cazzate orientali<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Da un po' di anni va di moda, nei festival cinematografici più importanti di tutto il mondo, premiare film orientali. Posso capire che il linguaggio del cinema è universale e si può manifestare attraverso le culture più disparate, lontane dalla nostra visione occidentalizzata delle emozioni, e per questo difficili da comprendere dal punto di vista del nostro personale livello interpretazionale di simbolismi e metafore. Ma, diciamola tutta, ormai questi film si premiano perché è "normale" farlo; perché un festival internazionale di cinema deve mettere in risalto il cinema orientale, il quale in passato non ha trovato un posto nel panorama internazionale capitanato dalla patinata e commerciale Hollywood; perché anche se il suddetto film orientale è, citando Fantozzi, "una cagata pazzesca", esso verrà premiato e osannato dalla critica solo perché è orientale. E quindi assistiamo ad un meta festival della sboroneria dove i critici non criticano ma fanno a gara a chi spara le meenchiate più grosse per elogiare un film che in realtà non ha motivo di essere elogiato, tutto questo per sembrare sempre meno commerciali all'occhio di un pubblico sempre più indie a livelli estremi. Che poi essere indie di questi tempi è diventato di moda, o mainstream, per citare gli stessi indie preformati in fabbrica tutti Converse, Reflex e cinema orientale, quindi c'è un senso ossimorico nello stesso definirsi indipendente. Io nemmeno ce l'ho col cinema orientale, mi piacciono Kim-Ki Duk e Wong Kar Wai (nella mia testa sento i critici indipendenti della funcia che stanno diventando insopportabili e che mi dicono "ma sono i più commerciali, i più occidentalizzati". Una delle mie ventordicimila personalità li zittisce gridando "guardatevi <a href="http://www.youtube.com/watch?v=s1pLBRkUmRo" target="_blank">Arirang</a>!". Se non è patologia mentale questa... ). Ok. Tutto questo preambolo era per parlare di un film orientale che ha vinto l'Orso d'argento a Berlino e che la critica adora ma che io trovo obbrobrioso. Dopo una mezz'oretta ti fa andare in bagno meglio del Guttalax. Si, recensisco "Il gusto dell'anguria".</span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOU4uCB054sxcQeE15NbykymM50QCGUdVdtdmgAdIOCih-h4Hrs5bv9_E1iyp9o12DWIyV_TNcw7ZkN2XD5Z9tAea541DBkS6Fg_KBKZ3UxyvhZenG_Rxe5tMviZ0dE1UDUQfUGIUToNL4/s1600/gusto+anguria.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOU4uCB054sxcQeE15NbykymM50QCGUdVdtdmgAdIOCih-h4Hrs5bv9_E1iyp9o12DWIyV_TNcw7ZkN2XD5Z9tAea541DBkS6Fg_KBKZ3UxyvhZenG_Rxe5tMviZ0dE1UDUQfUGIUToNL4/s1600/gusto+anguria.jpg" width="448" /></span></a></div>
<a name='more'></a><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il film è ambientato in una Taiwan priva di acqua. -</span><i><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Per la serie "addentriamoci nel campo delle metafore senza senso per giustificare le meenchiate visionarie del regista" la mancanza di acqua rappresenterebbe, secondo la critica positivista, l'aridità dei sentimenti umani in una grande metropoli al giorno d'oggi</span></i><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">-</span></div>
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<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il protagonista (che la critica mi dice svolgesse prima il mestiere di orologiaio ma io non l'ho capito perché nel film non c'è nemmeno un minuscolo riferimento agli orologi, c'è solo 'sto tizio scazzato che per rimorchiare inizia ad aggiustare tutto, tipo McGiver e l'Ispettore Gadget fusi insieme ma con gli occhi a mandorla) è un attore porno. La prima scena del film, difatti, si apre con una donna con un'anguria in mezzo alle gambe. -</span><i><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Sempre per la serie "addentriamoci nel campo delle metafore senza senso per giustificare le meenchiate visionarie del regista" in questa particolare scena, l'anguria prima è una metafora della vulva femminile, tanto che porta la ragazza ad avere un orgasmo. Poi il nostro frutto diventata simbolo fallico, in quanto, con la polpa d'anguria, viene rappresentata la violenza e la mancanza d'aria che può causare una fellatio. Poi lui si mette l'anguria sulla testa a mo' di casco e sembra un menomato che tenta di fare sesso e per questo credo che non ci sia nessuna metafora nascosta, ma vabbè...</span></i><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">- </span></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhMkI0RUXaFHcTBw2Il-QPyy6wfu1JValx-cf8sR5OwpIhTkOMoxSA4qS9hH5aMcCyi42zeU5CUn00Zat8_gwD-SM9x4FYVVANIYzeSQcWfuzJpNWA36EaEgGacUodtjFvbyq16m71VN9m/s1600/il-gusto-dellanguria.asp2381img1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhMkI0RUXaFHcTBw2Il-QPyy6wfu1JValx-cf8sR5OwpIhTkOMoxSA4qS9hH5aMcCyi42zeU5CUn00Zat8_gwD-SM9x4FYVVANIYzeSQcWfuzJpNWA36EaEgGacUodtjFvbyq16m71VN9m/s1600/il-gusto-dellanguria.asp2381img1.jpg" width="400" /></span></a></div>
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<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;"><b>Sarà una Vespa Special che ti toglie i problemi!</b></span></div>
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<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma poi c'è l'incontro. Lui dorme in un parco pubblico, su un dondolo per bambini. Lei è un'approfittatrice rompi coglioni che ha perso le chiavi nell'asfalto fresco. Lei ruba a lui tutta la sua acqua potabile. Lui si sveglia, la guarda, non si accorge dell'acqua. Ha una canottiera improbabile che ricorda vagamente le camicie di Ace Ventura. Forse si vergogna un po' di quella canottiera e quindi non apre bocca. Lei non parla nemmeno e con i suoi poteri psichici gli chiede ri recuperare la chiave nell'asfalto, di aggiustarle il frigo, il forno, la padella per friggere ecc... Lei spera che prima o poi facciano sesso, lui non le dice che è un porno attore e decide di rimanere in astinenza fuori dal set senza dare troppe spiegazioni. Lui va a farsi un bagno in una cisterna e si trasforma in un pesce. Si, avete capito bene. -</span><i><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Per la serie "addentriamoci nel campo delle metafore senza senso per giustificare le meenchiate visionarie del regista" no. Ho già esaurito le metafore!</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">-</span></i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibJ1ICWTR6z58UEFUX5_6aFYN6nthro9heRvXuaUpcLkRy6SUK5BllyQdLzCs_0_D7Kx3g94cPIz5qtGfic1luDK-KPUk-HqbFKFUIqOEOR-kOqZSF7EaFf4fGlofJqe_3ydfD56puNLgB/s1600/gustoanguria_3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibJ1ICWTR6z58UEFUX5_6aFYN6nthro9heRvXuaUpcLkRy6SUK5BllyQdLzCs_0_D7Kx3g94cPIz5qtGfic1luDK-KPUk-HqbFKFUIqOEOR-kOqZSF7EaFf4fGlofJqe_3ydfD56puNLgB/s1600/gustoanguria_3.jpg" width="400" /></span></a></div>
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<b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Capitan Findus smettila di fare nodi e vai a pescare nelle cisterne.</span></b></div>
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<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Lui continua a girare film porno e alla sua collega resta incastrato il tappo di una bottiglia nella vagina. Lui lo recupera ma è sempre più innamorato dell'approfittatrice rompi coglioni. A causa dei suoi sentimenti si vede protagonista di alcune gag musicali nelle quali è vestito da </span><a href="http://www.youtube.com/watch?v=_pH8fnUpYGM" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;" target="_blank">donna</a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> e poi da </span><a href="http://www.youtube.com/watch?v=4RQYjxTpTVs" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;" target="_blank">pene</a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">. -</span><i><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Per la serie "addentriamoci nel campo delle metafore senza senso per giustificare le meenchiate visionarie del regista" il suo senso di colpa cerca di reprimere la sua virilità da attore porno con canottiere improbabili per far spazio al sentimento</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">-</span></i></div>
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<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nel frattempo lei, senza nessun apparente motivo, finge di partorire un'anguria nelle scale del palazzo dove vive. Poi la mette in frigo e se la limona. </span></div>
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<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">L'epilogo è vicino: i due innamorati decidono di affittare dei film porno, lei si offre per far del sesso orale ma lui la imprigiona sotto la canottiera improbabile. Lei trova l'attrice porno con il tappo vaginale morta in ascensore, se la porta a casa e mette su un film porno (più scrivo e più mi rendo conto che tutto ciò non ha nessuna logica!); Così si accorge che lui è un attore di film zozzoni (e magari ci resta male perché ce l'ha pure piccolo). Porta l'attrice morta che pesa un botto al piano superiore del palazzo dove stanno per girare una scena hot. Lui vede lei, lei vede lui. Lui diventa necrofilo e fa sesso con la morta. La morta non fa versi e quindi lui non riesce ad eiaculare. Lei da una finestrella vede la scena e inizia a doppiare la morta. Lui, subito prima di venire, glielo mette in bocca attraverso la finestrella. Lei piange: era davvero troppo piccolo. Quanta fatica sprecata.</span></div>
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<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Scusate la scurrilità della descrizione ma il film è sul serio così. E la critica me lo spaccia per surreale perché ha vinto un Orso d'argento. Questa roba non è surreale, è priva di poesia o di logica. Fellini faceva film surreali. I burattini di Pasolini che guardano le nuvole sono surreali. Gli angeli depressi di Wim Wenders sono surreali. Un attore porno che si trasforma in pesce non è surreale!</span></div>
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<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Passo e chiudo.</span></div>
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<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">[<i><u>Khaleesi</u></i>]</span></div>
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<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04429013111806751376noreply@blogger.com