lunedì 23 settembre 2013

Un film per ragazzini e Regazzoni...

Questa è una storia, una storia con una morale alla fine: non rompere le palle a Thor, altrimenti finirai molto male.



Premetto che non sono una fan della Formula 1. Anzi, lo trovo lo sport più soporifero del mondo (dopo il Baseball, ovviamente). Quella specie di ronzio che si sente ogni volta che le macchine passano vicino alla telecamera a tutta velocità credo sia la giusta ninna nanna per la siesta pomeridiana della domenica. E siccome non sono una fan dello sport in questione, tre fattori mi hanno spinto a spendere i soldi del biglietto per vedere questo "Rush" (che non parla di una malattia cutanea curabile solo da Gregory House... O almeno non ne parla per buona parte del film): 
1) Io volevo vedere "Mood Indigo" di Michael Gondry ma abbiamo perso (io e il mio coinquilino) lo spettacolo delle 20.
2) Il culo La bellezza di Chris Hemsworth e la curiosità di vedere se sapesse recitare anche senza un martello in mano.
3) Suvvia, è un film di Ron Howard!
Detto ciò posso dire di essere stata piacevolmente sorpresa perché, da non fan della Formula 1, sono rimasta per tutto il tempo "attaccata alla poltrona", tanta la voglia e il coinvolgimento nel voler vedere la risoluzione dell'epica battaglia tra Hunt e Lauda. E metto in conto anche il fatto che sono ignorante in materia. Cioè, io non sapevo 'na ceppa di questi due, proprio come Jon Snow.
Il film parte subito in quarta (battuta involontaria) mostrandoci la parte migliore di Thor, impegnato nel sedurre Anna Bolena Margaery Tyrell Natalie Dormer.

Quando dico "parte migliore" mi riferisco alle sue doti recitative, naturalmente!

Thor, soprannominato in pista "lo Schianto" (e secondo me non tanto per il modo di guidare) si incontra e si scontra (alla "Kiss me Licia") con Niki Lauda. Ora, Lauda è antipatico, brutto e austriaco. Inoltre rompe pesantemente le palle a Thor. Lauda firma un contratto con la Ferrari, grazie anche al suo "amico" baffuto Super Mario Clay Regazzoni, interpretato dall'attore italiano che sta più simpatico a Ron Howard, ovvero Pierfrancesco Favino.

"Anche a me sta antipatico Niki Lauda!"

Una volta che Lauda è alla Ferrari, Thor passa alla McLaren. Thor si sposa con Olivia Wilde, Lauda si sposa con una tizia di nome Marlene. Lauda però continua a rompere le palle a Thor, il quale vuole vincere a tutti i costi il campionato mondiale. Lauda fa anche la spia e fa squalificare Thor perché la sua macchina era più larga di un centimetro e mezzo. Bastardaggine pura.
Estate del '76. Pista pericolosissima di Nurburgring, Germania. Condizioni meteo sfavorevoli. I piloti si riuniscono per decidere se correre o meno. E' un momento importante: Lauda è in testa alla classifica e propone di annullare la gara. Purtroppo è antipatico, brutto e austriaco. Insomma, non ha molti amici tra i piloti; a differenza di Thor: lui fa parte degli Avengers! 
I piloti votano per correre lo stesso, concordi con Hunt. A questo punto il karma fa il suo corso e Lauda ha un bruttissimo incidente con la macchina e resta intrappolato tra i rottami in fiamme per un minuto. A parte gli scherzi, fu un bruttissimo incidente e Lauda restò sfigurato. Ma ciò servì per mettere in evidenza la pericolosità di questo sport in cui almeno due piloti l'anno ci rimettevano le penne.


Con l'incidente di Lauda anche io, ovvero lo spettatore medio del film di Ron Howard, capisco che l'austriaco brutto e antipatico, il computer della Formula 1, anche lui in fondo ha un cuore. Ma Niki non lascia il campionato: guarisce quanto basta per ritornare in pista e sconfiggere Thor, o almeno per provarci. E il resto è storia.
Parlando in modo spicciolo ho imparato che:
1) Ron Howard è un gran regista (ma già lo sapevo, era solo per ribadire il concetto).
2) Chris Hemsworth è porco sa recitare bene anche senza martello.
3) La Formula 1 sotto, sotto non è così noiosa. 
[Khaleesi]